Strade d'autunno

mercoledì 14 novembre 2007

Sono tornato dal tanto atteso viaggio. Passeggiare per i boschi dell’infanzia mi ha sicuramente fatto bene. Direi importante tassello per ritrovare se stessi. Senza rischiare di rendere tutto egocentrico, la conoscenza del se è fondamentale per collocarsi tra gli altri… trovare un posto nel mondo.
La fine è un buon inizio o il fine è il vero inizio?
Ho cercato tra i ricordi il ricordo di quel che avrei voluto essere. Immagine ormai sbiadita dai troppi se e dai troppi ormai… è andata così.
Periodo oltremodo nostalgico. Abbracci con vecchi amici a ricordar le colpe condivise. Negli occhi un commosso arrivederci a presto… lasciando in pegno il tacito interrogativo sul come siamo cambiati. Eppure sono sempre lo stesso, almeno credo. Ancora non declino il ricordo al passato: abbiamo vissuto. Non credo di aver finito, pensando alle innumerevoli alternative di scelta.
Per fortuna, per scelta o per incapacità, decido ancora io per me stesso mentre c’è chi tiene a bada richieste esose e mi confida che gli stanno presentando il conto e che c’è poco da fare contro la lobby dei parenti della sposa.
Penso a quest’autunno soleggiato e mi preparo al consueto consuntivo. Penso di più, non c’è dubbio (?), servirà poi a qualcosa?
Sono in tanti, ho saputo, a chiedersi il mio andare. Non lo avrei detto e mi commuovono certe confidenze. You care.
Ironicamente sono sempre più distratto. Dimentico o perdo le cose, proprio adesso che suppongo, dopo un lungo cercare, di aver trovato qualcosa tra le tante strade d’autunno.

Post scriptum: Rivederti in piedi amico mio è valso il viaggio.

Il virgolettato è oggi una citazione visiva.



A presto
Emme

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