Parentesi domestica
domenica 3 febbraio 2008
Finalmente un paio di minuti per fare il punto della situazione. Anno iniziato certamente all’insegna della pigrizia, primissimo proposito mancato. La quotidianità ha avuto il sopravvento relegando al domani il tempo da dedicare a se stessi. D'altronde non è neanche il caso di cercare di recuperare, sarebbe un ritrovarsi in continuo ritardo a rincorrere propositi mancati. Allora meglio guardare avanti.
Purtroppo pensieri che pensavo di aver ormai accantonato mi si ripropongono e sono ancora una volta in cerca di sistemazione. Questione di peculiare importanza in questo momento che ho scoperto una visione domestica del tirare avanti.
Ogni sera non è sera di vedere gente. Chi è abituato ai miei umori ballerini purtroppo è lontano e gli altri non capirebbero… allora meglio non far sapere, meglio non cercare di spiegare che non c’è niente di personale in una scortese risposta. Non si tratta infatti di comprensione ma mera accettazione incondizionata dei termini del contratto affettivo. Ho dovuto accantonare la pratica malsana dell’autocommiserazione ostentando ottimismo e dispensando consigli. Il risultato è l’attribuzione del ruolo del confidente, parte che sicuro non mi si addice. Inizialmente recitata con grande maestria ma adesso, avendo reso il ruolo troppo credibile, inizio ad annoiarmi e si presenta sempre più forte la sensazione dell’essere fuori luogo.
Da qui questo bisogno di una parentesi domestica. Giusta o unica alternativa per essere se stessi. Per non parlare poi della rassicurante sensazione di sicurezza al riparo da un mondo ostile che mi costringe a spettatore degli eventi.
Voglia di casa, di concretezza … al riparo da facili turbamenti emozionali e soprattutto fisici. Raggiunti certi livelli esasperati di bramosia inevitabilmente si raggiunge la pace di sensi. Fragile nirvana tra rassegnazione e autoconvincimento di non aver bisogno di altro che di se stessi. Allora meglio starsene lontani da certe situazioni all’insegna dell’occhio non vede, cuore non duole. Ritiro spirituale a riflettere su atavici quesiti di filosofica importanza.
- aò
- eh?
- Guarda là…
- Ce lo so…
- Aò
- Che vuoi?
- Ma quanta fica c’è?
- …!
4 commenti:
cm al solito scrivi super bene.....ma nn mi è piaciuta la frase che chi ti conosce davvero sta lontano :(((
xkè nn vieni stasera a cena? c'è ancora la parmigiana.....:))
Grazie Ciccia... per stasera non so, dipenda a che ora mi lasciano andare.
CICCIA CARE IL CUORE DI EMME STA A ROMA........
ciao emme, stavo per scriverti che 'sti pomeriggi avevano sfiorato tutte le alternative cromatiche, ergo, dove caspita eri finito.
ben contenta di averti trovato.
comunque forse so che vuoi dire, sono più di due settimane che non voglio sentire nessuno, che me ne frego dei cavoli altrui, che il pensiero di andare nei soliti posti per vedere le solite facce mi sembra una madornale perdita di tempo. devo confessarti, però, che da qualche giorno va meglio e che ho una vaga voglia di mettermi in tiro e farmi un giro (vedi mio ultimo post). sono periodi. mica avrai il ciclo? ah ah. ah.
non ci fare caso bello.
non ti fa' risentì tra un mese, eh. buon carnevale (resti a casa pure oggi?).
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